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Rinascimento
A partire dalla fine del 1300 fino alla prima metà del 1500, un’ondata di rinnovamento culturale comincia a diffondersi in Europa. Il centro di questa trasformazione è la città di Firenze.
Con il termine Rinascimento, si intende un vero e proprio risveglio dell’arte e della cultura, alimentato dalla riscoperta dello splendore dell’età classica. A Roma, sculture e edifici antichi cominciano ad essere riportati alla luce e collezionati, mentre dall’Oriente i testi dei filosofi greci giungono a Firenze, dove vengono studiati e copiati, fornendo nuova ispirazione agli artisti e pensatori dell’epoca. Dominata da una classe dirigente di ricchi banchieri e commercianti, la città toscana è una delle più prospere ed influenti d’Europa e presenta le condizioni perfette per accogliere l’inizio di questo nuovo corso storico. Qui, infatti, le famiglie più in vista, le corporazioni e la chiesa sono disposte ad investire ingenti somme di denaro per lo sviluppo della loro città. È proprio all’interno di questo contesto che si muovono gli attori principali di questo rinnovato slancio culturale: prima fra tutti troviamo la famiglia Medici che pian piano riesce a mettere insieme una cerchia di scrittori, filosofi e artisti così ben nutrita da valere a Firenze il soprannome di Novella Atene.
Cosimo de’ Medici, detto il Vecchio, è fortemente attratto dai cimeli antichi, passione che tramanderà poi al nipote Lorenzo, e ha compreso che lo sviluppo culturale della sua città avrebbe giovato alla fama e influenza della sua famiglia. Trai suoi protetti troviamo nomi del calibro di Filippo Lippi, Lorenzo Ghiberti e Andrea del Castagno. Con Lorenzo, detto poi il Magnifico, questo programma culturale raggiunge il suo apice. Nella sua cerchia vi sono importanti pensatori come Marsilio Ficino e Pico della Mirandola, ma anche artisti oggi conosciuti in tutto il mondo come Sandro Botticelli e persino un giovanissimo Michelangelo. Nel frattempo, la famiglia Medici instaura a Firenze una signoria de facto, governando la politica cittadina e riuscendo anche ad influenzare quella estera.
In ambito artistico, la prima fase di questo rinnovamento avviene a cavallo tra 1300 e 1400 ed è generalmente conosciuta come Primo Rinascimento. I suoi fautori principali sono Filippo Brunelleschi, Masaccio e Donatello, rispettivamente in architettura, pittura e scultura. Con le loro opere riescono a staccarsi dallo stile tardo gotico, recuperando i canoni estetici antichi e allo stesso tempo innovando gli studi sulla prospettiva, l’anatomia artistica e l’ingegneria civile. Durante il 1400, i nuovi approcci di questi tre padri del Rinascimento cominciano a diffondersi tra gli artisti di Firenze, come ad esempio Sandro Botticelli e Piero del Pollaiolo, e giungono a culminare nelle opere di Leonardo da Vinci, Michelangelo e Raffaello.
Leonardo, ragazzo dalla sconfinata curiosità, con i suoi studi nelle materie più disparate, incarna perfettamente l’ideale dell’intellettuale rinascimentale. Le sculture di Michelangelo sembrano prendere vita e anche per i contemporanei non hanno più niente da invidiare a quelle antiche. Raffaello, il più giovane dei tre, attraverso gli studi fatti col maestro Perugino, e memore delle innovazioni dei suoi due predecessori, realizza opere nelle quali finalmente, l’ordine umano e divino sembrano coincidere. Questi tre artisti, vissuti tra 1400 e 1500, rappresentano il culmine di quello che viene oggi chiamato Secondo Rinascimento e che apre la strada al movimento artistico successivo: il Manierismo.
Foto: Primavera, 1477–1482, Sandro Botticelli
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