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Museo Nazionale degli Strumenti Musicali
La storia
Il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, inaugurato nel 1924, sorge a breve distanza dalla Basilica di San Giovanni in Laterano e dalla Stazione Termini ed è pressoché adiacente alla Piazza Santa Croce in Gerusalemme. Circondato da un’area verde su cui si ergono i resti archeologici del Palazzo Imperiale (Sessorio), dell’Anfiteatro Castrense e del Circo di Eliogabalo, rimane immerso in una atmosfera di silenzio e di pace.
La collezione
Il Museo, unico al mondo nel suo genere, conserva al suo interno una quantità enorme di strumenti musicali che vanno dal periodo archeologico a quello futurista. Sono circa tremila i pezzi, di cui ottocento esposti. La maggior parte degli strumenti qui conservati derivano dalla collezione privata di Evan Gorga, tenore italiano, che possedeva circa trenta collezioni di oggetti più disparati, ma certamente la collezione di strumenti musicali era quella che rivestiva la maggiore importanza. A lui la cultura italiana deve essere riconoscente per aver contribuito alla conservazione di un enorme patrimonio artistico e culturale che altrimenti sarebbe andato disperso.
Alla prima collezione si è aggiunta, in seguito, un’incredibile serie di strumenti rari e preziosi, tanto che adesso vi sono più di 3000 pezzi che vanno dall’antichità alla fine del ‘700, sezioni di strumenti popolari di tutto il mondo e di strumenti-giocattolo.
All’interno del Museo è inoltre allestito il salotto-studio del musicista e compositore Giovanni Sgambati (1841-1914) che originariamente si trovava in Piazza di Spagna al civico 93.
Il salotto-studio del maestro romano fu per alcuni decenni un cenacolo culturale di portata internazionale, frequentato da famosi musicisti, artisti e personaggi del calibro di Gabriele D’Annunzio, Richard Wagner e Franz Liszt oltre che degli scultori Ezechiel ed Ettore Ximenes. Fu il punto di ritrovo in cui si formò la Scuola Romana di Pianoforte che ebbe come mentore e maestro il celebre musicista e compositore ungherese Listz.
Tra i gioielli della raccolta, segnaliamo: il primo pianoforte della storia ideato e costruito dal padovano Bartolomeo Cristofori tra il 1722 e il 1723, la celebre Arpa Barberini (coeva), un modellino di clavicembalo in legno laccato e dorato con Tritoni e Nereidi del XVII sec., alcuni strumenti appartenuti a Benedetto Marcello, una tromba del 1461, il cembalo tedesco più antico del mondo risalente al 1537 di Hans Muller, una serie di organi positivi, due rarissimi pianoforti rettangolari del XVIII secolo nonché uno strumento costruito e dipinto da Giacomo Balla denominato da lui stesso “Ciac-ciac”.
Foto: restauro, Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, Roma
Da Martedì a Domenica dalle 9.30 alle 19.30
Lunedì
25 Dicembre
1 Gennaio
1 ora
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