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Barocco

Il Barocco nasce a Roma all’indomani della Controriforma, in un periodo di grandi cambiamenti: il crescente assolutismo di corti e monarchie, così come la rinnovata tenacia della Chiesa dopo il Concilio di Trento, segnano l’inizio di una stagione di profondi mutamenti culturali.
Durante il Seicento e per quasi tutto il Settecento, l’Europa intera sperimenta gli effetti di questa nuova corrente che influenza tutti gli ambiti del sapere, dell’arte e della letteratura.
Significato del termine
Il termine barocco deriva probabilmente dal portoghese barroco e significa pietra preziosa o perla dalla forma irregolare. Fu utilizzato per la prima volta, in tono dispregiativo, dalla critica neoclassicista di fine Settecento per descrivere uno stile giudicato come eccessivo, capriccioso e stravagante.
Ancora oggi, nell’immaginario collettivo, la parola evoca decorazioni dorate e opulenti, e dipinti carichi di pathos ed enfasi. Un’interpretazione riduttiva, poiché in realtà il Barocco pervade tutta la cultura del periodo: dalla musica, alla scultura, passando per la scienza, la filosofia, la letteratura e l’architettura.
Roma: la capitale del nuovo stile
L’origine di questo profondo e diffuso rinnovamento è rintracciabile nella Roma post Concilio di Trento. In risposta alla Riforma luterana, che di fatto aveva spaccato in due il Vecchio Continente, la Chiesa cattolica sente il bisogno di rafforzare la propria presa sui fedeli e di riaffermare la propria grandezza attraverso un imponente programma culturale.
Abbandonato lo stile classicheggiante e razionale del Rinascimento, si sviluppano nuovi linguaggi artistici incentrati sull’espressività e lo stupore, essenziali per l’opera di coinvolgimento e propaganda di matrice religiosa. Non è un caso se proprio in quest’epoca si assiste all’esaltazione della gloria dei santi cattolici, celebrati in quanto modelli di vita e di virtù.
Roma diventa il laboratorio a cielo aperto di questa nuova estetica: splendidi marmi decorano le piazze e i palazzi antichi e nuovi, mentre le chiese vengono restaurate includendo linee sinuose, giochi di luce e prospettive sorprendenti. Teatralità e grandiosità sono gli strumenti di chi lavora al riallestimento della città.
Da Roma, il nuovo stile si diffonde rapidamente nel resto d’Europa. Le committenze religiose sono senza dubbio le più numerose, specialmente nella prima fase. L’arte rappresenta infatti un instrumentum regni, un modo per esaltare la grandezza della Chiesa cattolica e persuadere gli spettatori della sua supremazia contro gli eretici riformati.
Le caratteristiche dell’arte barocca
Nella capitale pontificia, il gusto classicheggiante del Quattro e Cinquecento lascia il posto all’esuberanza decorativa, con una chiara predilezione per le illusioni prospettiche. Lo stile Barocco, sebbene non omogeneo nel corso dei due secoli nei quali si sviluppa, è caratterizzato da una forte compenetrazione delle arti.
Ne risultano opere monumentali e articolate, che ricorrono a luce e spazio per creare forme sia reali che immaginarie.
L’architettura
La luce diventa vera e propria materia architettonica: moltiplica i volumi e ne modifica la percezione a seconda della sua incidenza sulle cose. È così, ad esempio, per Gian Lorenzo Bernini, architetto e scultore tra i più apprezzati del periodo, al quale dobbiamo – tra le altre – la magnifica chiesa di Sant’Andrea al Quirinale, a Roma.
Tra i tratti decorativi tipici dello stile barocco riconosciamo inoltre la tensione verso l’infinito, ma anche il dialogo costante tra interno ed esterno creato attraverso linee curve e aperte che “abbracciano” il contesto circostante – per usare una metafora cara a un altro grande protagonista della stagione barocca romana, Francesco Borromini.
Il suo Oratorio dei Filippini, dalla facciata concava e movimentata, è una testimonianza eccellente di questo nuovo spirito compositivo.
La pittura
In pittura – così come in scultura – il Barocco punta a sollecitare l’animo e i sentimenti. Le opere sono realizzate all’insegna di una resa realistica e sensibile dell’immagine, con un’impostazione spesso drammatica e apertamente scenografica. Possiamo vedere questa tendenza già nelle opere di Caravaggio, sapientemente costruite per restituire con schiettezza estrema, quasi brutale, la realtà.
Analoga passione per la teatralità si ritrova nella forza delle donne ritratte da Artemisia Gentileschi, grande ammiratrice del Merisi. Ma anche nel sentimentalismo esasperato di opere come Santa Rosa da Lima (1668) di Carlo Dolci, oggi alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, che con i suoi tratti somatici essenziali, la bocca schiusa e lo sguardo estatico, cerca di commuovere lo spettatore creando un’immagine asciutta ma di grande impatto.
La scultura
In scultura, la tradizione barocca ha nel già citato Bernini uno dei suoi massimi esponenti e in opere come il Ritratto di Costanza Bonarelli (1636 e il 1638 ca., Firenze, Museo del Bargello) o l’Estasi di Santa Teresa (1647-1652, Roma, Santa Maria della Vittoria) alcune delle sue testimonianze più riuscite. Se durante il Rinascimento la scultura intendeva raffigurare l’armonia del corpo umano, la statuaria barocca punta invece – ancora una volta – a colpire emotivamente gli osservatori.
Padre spirituale di questa innovazione è il Giambologna, che già nel periodo manierista interpretava la forza di Michelangelo attraverso nuove forme, sempre all’insegna del virtuosismo. Le sue sculture si proiettano verso l’alto e verso l’esterno, per impressionare e coinvolgere chi le guarda: il Ratto delle Sabine del 1582 (Firenze, Loggia dei Lanzi) è un capolavoro di audacia tecnica ed equilibrio formale.
Un’eredità che va oltre l’arte: la musica e le altre discipline
Anche in musica si ha un’evoluzione simile. Nell’attività cinquecentesca del gruppo di intellettuali fiorentini noto come Camerata de’ Bardi si intravedono infatti le premesse per l’opera e il melodramma, fusione di musica, canto e teatro.
Nel Seicento, in occasione delle nozze di Maria de’ Medici con il re di Francia Enrico IV, viene messa in scena l’Euridice di Jacopo Peri, che consacra ufficialmente la nascita del melodramma. Questo nuovo genere musicale avrà un enorme successo durante l’epoca barocca, proprio in virtù della sua capacità di suscitare emozioni attraverso la ricchezza delle scene, degli abiti e il talento degli interpreti.
Sebbene generalmente legato all’arte, il Barocco ha un’influenza importante anche sulla scienza e la filosofia, come testimoniano il lavoro di Galileo Galilei, padre del metodo scientifico detto sperimentale, o gli scritti di Immanuel Kant.
Il tramonto del Barocco
Con la fine del XVIII secolo, il dinamismo del Barocco cede il passo al rigore del Neoclassicismo, che torna a ispirarsi alla semplicità e all’armonia dell’antichità classica.
Tuttavia, l’eredità di questo movimento artistico, nato a Roma ed esteso a tutta l’Europa, è tuttora presente e ben visibile in molte delle nostre città e monumenti.
Foto: Giuditta che Decapita Oloferne, 1614-1620, Artemisia Gentileschi
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In origine residenza del ricco banchiere fiorentino Luca Pitti, questo magnifico palazzo viene acquistato nel 1550 dal Granduca Cosimo I de’ Medici il quale vi stabilisce la sua corte assieme alla moglie Eleonora di Toledo. Dopo due secoli, dal 1737, la reggia sarà la dimora della famiglia Lorena, succeduta ai Medici nel Granducato, ed in seguito dei Savoia durante i cinque anni in cui Firenze sarà capitale d’Italia.
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2 ore