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I 7 musei da non perdere la prima volta a Firenze

I 7 musei da non perdere la prima volta a Firenze

musei da vedere a firenze vista di firenze
musei da vedere a firenze vista di firenze

โ€œIl complesso urbano di Firenze รจ di per sรฉ una realizzazione artistica unica, un capolavoro assoluto, frutto di una creazione continua nel corso di oltre sei secoliโ€. รˆ cosรฌ che il Centro per il Patrimonio Mondiale dellโ€™Unesco descrive il capoluogo toscano, iscritto dal 1982 nella lista dei siti patrimonio dellโ€™umanitร . Ed รจ cosรฌ che, con ogni probabilitร , Firenze appare a chiunque la veda per la prima volta. 

Merito di una conformazione urbana e di architetture che ancora oggi testimoniano, iconiche e pressochรฉ intatte, il passaggio del tempo, dal Medioevo al Rinascimento e oltre. Ma anche di ciรฒ che quegli stessi edifici custodiscono al loro interno: collezioni inestimabili, che hanno contribuito a formare โ€œla piรน grande concentrazione di opere d’arte di fama universale al mondoโ€. 
Ecco perchรฉ una visita a Firenze non puรฒ prescindere dalla scoperta dei suoi musei e di ciรฒ che conservano. In questo articolo, abbiamo selezionato i 7 imperdibili per chi si reca in cittร  la prima volta, per un soggiorno di almeno 3 giorni.

1. Gli Uffizi 

Tra i musei piรน famosi al mondo, e sicuramente il piรน noto di Firenze, la Galleria degli Uffizi conta 45 sale distribuite tra il primo e il secondo piano organizzate per epoche e per autore. Disposti nei primi 5 ambienti, i capolavori tardo medievali comprendono opere di Giotto e di Simone Martini
Qui รจ possibile ammirare da vicino la Primavera e la Nascita di Venere di Sandro Botticelli, ma anche il ritratto dei duchi di Urbino di Piero della Francesca
Il secondo Rinascimento รจ invece ben rappresentato, tra gli altri, da Leonardo da Vinci, da Michelangelo Buonarroti con il suo famoso Tondo Doni (Sacra famiglia) e dalla Madonna del Cardellino di Raffaello Sanzio
Tiziano, Tintoretto, Rosso Fiorentino e Pontormo si avvicendano nellโ€™esposizione dedicata al Cinquecento, mentre il secolo successivo comprende dipinti di Caravaggio, Rembrandt, Rubens e Van Dyck
A questi si aggiungono inoltre il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe e la Collezione Contini-Bonacossi, con opere di Andrea del Castagno e Goya, solo per citarne alcuni. 

A seconda dellโ€™interesse e del tempo a disposizione, รจ possibile visitare gli Uffizi seguendo uno dei tre percorsi consigliati: completo (da piรน di 3 ore), classico (da piรน di 2 ore) o veloce (da 1 a 2 ore).
Qualunque sia lโ€™itinerario che deciderai di intraprendere, il nostro consiglio รจ di non rinunciare allโ€™esperienza, unica ed emozionante, di immergerti nel Rinascimento italiano ed europeo e coglierne lโ€™essenza. La cultura e la sensibilitร  dellโ€™epoca sono infatti condensate nei capolavori pittorici, ma anche nellโ€™ampio complesso di sculture di origine romana e persino nella struttura stessa del Museo, in gran parte espressione di uno dei talenti piรน virtuosi del tempo: Giorgio Vasari. 

Prenota la tua visita agli Uffizi.

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Galleria degli Uffizi

2. Il Corridoio Vasariano

Il Corridoio Vasariano prende il nome dallโ€™architetto, pittore e storico dellโ€™arte Giorgio Vasari (1511-1574), incaricato dal Granduca Cosimo I deโ€™ Medici di realizzare una โ€œvia aereaโ€ che collegasse il Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti. 
Il passaggio che porta dallโ€™antica allโ€™allora nuova residenza dei signori di Firenze doveva infatti evitare ai granduchi di scendere in strada, garantendo loro riservatezza e sicurezza. 

Chiuso dal 2016 per lavori di ristrutturazione e ammodernamento, il Corridoio tornerร  visitabile con modifiche alla sua configurazione iniziale: secondo quanto si legge sul sito del Museo, verranno riaperte le 73 finestre volute dallo stesso Cosimo I deโ€™ Medici – chiuse in passato per proteggere i dipinti, oggi rimossi. La mirabile collezione di autoritratti, che fino a qualche anno fa adornava le pareti del Corridoio, sarร  infatti riallestita allโ€™interno degli Uffizi. Al suo posto, saranno collocate 30 sculture antiche.

Troveranno anche nuova dimora alcuni degli affreschi voluti da Vasari, finora custoditi nel deposito del complesso museale. 
Rinnovato, accessibile e riportato allโ€™antico splendore, il Corridoio Vasariano merita sicuramente una visita: se durante la tua permanenza fiorentina non sarร  ancora possibile vederlo, รจ unโ€™ottima scusa per tornare in cittร  non appena sarร  riaperto al pubblico. 

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Galleria degli Uffizi

3. La Galleria dell’Accademia

Come gli Uffizi, anche la Galleria dellโ€™Accademia deve la sua nascita alla munificenza della famiglia Medici. Nata nel 1784 per volere del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo, dal 1873 ospita lโ€™emblema della scultura cinquecentesca italiana: il David di Michelangelo Buonarroti.
Lโ€™imponente eroe biblico – fin da subito celebrato come capolavoro – era stato inizialmente collocato allโ€™ingresso di Palazzo Vecchio, sede del potere cittadino, in Piazza della Signoria, quale simbolo di forza e sovranitร  della Repubblica fiorentina. Solo in seguito venne trasferito allโ€™interno del Museo. 

Oggi si trova al centro della Tribuna, costruita per accoglierlo dallโ€™architetto Emilio De Fabris, alla quale i visitatori giungono seguendo un percorso che inizia con il Ratto delle Sabine del Giambologna (posto allโ€™ingresso della Galleria) e continua con i Prigioni, il San Matteo e la Pietร  di Palestrina sempre del Buonarroti. 

Alle pareti e nelle altre sale del museo, sono esposte opere pittoriche che vanno dal Duecento al Seicento: Giotto e i maestri medievali lasciano posto, mano a mano che si prosegue nella visita, allo stile tardogotico di Lorenzo Monaco. E poi ancora, a Paolo Uccello, Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Filippino Lippi fino ad arrivare ad  Andrea del Sarto e Pontormo

La Gipsoteca raccoglie pregevoli dipinti ottocenteschi e soprattutto i modelli in gesso di Lorenzo Bartolini, tra i massimi esponenti della scultura italiana del XIX secolo, e del suo allievo Luigi Pampaloni. 
Ma non รจ finita qui, perchรฉ la Galleria dellโ€™Accademia รจ anche la sede del Dipartimento degli Strumenti Musicali, una raccolta di circa cinquanta strumenti appartenuti ai Medici e agli Asburgo-Lorena, il casato che nel 1737 succede ai Medici nel governo della cittร . 
Proprio la varietร  del suo catalogo e la maestositร  dellโ€™allestimento rendono questo uno dei musei immancabili di Firenze. 

Prenota la tua visita alla Galleria dellโ€™Accademia

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Galleria dell’Accademia

4. Palazzo Pitti e la Galleria Palatina

Nonostante gli illustri proprietari (i Medici prima, gli Asburgo-Lorena poi e infine, per poco, anche i Savoia) Palazzo Pitti ha mantenuto nei secoli il nome del mercante Luca Pitti, che lo fece costruire probabilmente su disegno dellโ€™architetto Filippo Brunelleschi. Lโ€™edificazione vera e propria venne affidata allo scultore e architetto Luca Fancelli, allievo e collaboratore di Brunelleschi, a cui nel tempo sono seguiti numerosi interventi e ampliamenti per mano di diversi progettisti. 

Sorto e adibito ad abitazione di rappresentanza, oggi Palazzo Pitti conserva le tracce delle modifiche successive ed รจ la casa di diversi musei e collezioni

  • il Tesoro dei Granduchi, appartamento estivo dei Medici, espone oggetti e manufatti preziosi in avorio, cristallo di rocca, ambra, nonchรฉ argenti e monili di fattura piรน recente
  • il Museo delle Icone Russe, la piรน antica raccolta al di fuori della Russia
  • la Cappella Palatina, un ambiente riccamente decorato la cui funzione รจ mutata piรน volte nel corso del tempo
  • la Galleria Palatina, che conserva dipinti di Raffaello (La Velata), di Tiziano, Tintoretto, Caravaggio e Rubens 
  • gli Appartamenti Imperiali e Reali, che con le loro stanze ornate di stucchi, ori, tappeti, rivestimenti, affreschi e arredi variopinti, confermano il fasto e la sontuositร  della vita quotidiana delle diverse dinastie che li hanno abitati
  • la Galleria d’Arte Moderna, dove รจ possibile apprezzare pitture e sculture del Neoclassicismo, del Romanticismo e i paesaggi maremmani di Giovanni Fattori, iniziatore dei Macchiaioli, accanto a opere del primo Novecento 
  • il Museo della Moda e del Costume con abiti e accessori dal XVIII secolo ad oggi, oltre ad abiti di scena provenienti da film, opere di teatro e di lirica del Novecento.

Poichรฉ le sale da visitare sono numerose, รจ possibile che alcune siano soggette a chiusure e ristrutturazioni temporanee: pianificare bene la propria visita รจ dunque altamente consigliato per non rischiare di rimanere delusi. 

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5. Il Giardino di Boboli  

Il Giardino di Boboli, che si estende alle spalle di Palazzo Pitti, รจ un vero e proprio museo a cielo aperto, con opere dโ€™arte di scultura e di botanica.
Voluto dalla Duchessa Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I deโ€™ Medici, il Giardino รจ stato oggetto di numerosi rimaneggiamenti e ampliamenti, che non hanno perรฒ modificato lโ€™impianto geometrico originario, contribuendo a farne uno dei piรน importanti e magnificenti esempi di giardini allโ€™italiana. 

Viali alberati, vasche fiorite e giochi dโ€™acqua accompagnano i visitatori in una incantevole passeggiata costellata di odori, colori, monumenti e architetture insolite. Tra queste, spiccano per unicitร  la Grotta del Buontalenti, con i suoi affreschi e le decorazioni naturalistiche, statue (compresa la Venere al bagno realizzata in marmo dal Giambologna) e rilievi ricoperti di conchiglie e concrezioni calcaree; la Vasca dellโ€™Isola, una grande vasca dโ€™acqua con unโ€™isola centrale dove si erge la statua dellโ€™Oceano, sempre del Giambologna; il Kaffeehaus, che offriva riparo alla corte e fungeva da sala per la degustazione della cioccolata; e la Limonaia, dedicata alla vasta collezione di agrumi della famiglia.

Da non trascurare infine la Fontana del Bacchino o Nano Morgante, che ritrae il piรน noto e popolare dei nani di corte di Cosimo I deโ€™ Medici. La scultura, realizzata in marmo bianco nel 1560 da Valerio Cioli, รจ solo lโ€™ultimo di una serie di omaggi artistici allo stesso soggetto, che qui assume tutti gli stilemi della scultura manierista, risultando a tratti grottesco.
Braccio di Bartolo, detto il Morgante, รจ infatti fissato mentre cavalca una tartaruga, nudo e appesantito dallโ€™etร , e forse proprio queste caratteristiche – connesse allโ€™idea di abbondanza – hanno contribuito allโ€™odierna fama di portafortuna. 
Il Giardino di Boboli รจ aperto tutto lโ€™anno, ma la visita risulta particolarmente piacevole dalla stagione primaverile in poi, quando la natura in fiore e le note odorose degli orti sono al loro apice. 

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Giardino di Boboli

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6. Il Museo Nazionale del Bargello 

La collezione del Museo Nazionale del Bargello contiene una delle raccolte di statue piรน importanti dellโ€™intero panorama italiano. Distribuite nei tre piani del maestoso palazzo – antica sede del Capitano di Giustizia (il bargello), poi carcere e infine Museo – le opere dialogano tra loro in un concerto di gestualitร , rimandi e cromie che arricchiscono lโ€™esperienza di chi guarda.

Nella grande sala a piano terra trovano spazio sculture di Michelangelo (il Bacco e lโ€™Apollo), di Cellini, di Giambologna (il Mercurio volante) e dellโ€™Ammannati. La monumentale scalinata in pietra conduce alla Loggia e alle sale del primo piano, tra le quali quella dedicata a Donatello. 
Qui sono infatti conservati alcuni degli esempi piรน raffinati dellโ€™arte di Donatello, come il David di marmo, il David in bronzo e il San Giorgio. Accanto a loro un terzo David, ad opera del Verrocchio, le maioliche di Luca della Robbia, tra cui la Madonna della Mela, e le formelle bronzee del Brunelleschi e di Lorenzo Ghiberti destinate alla porta del Paradiso del Battistero di Firenze. 

Allโ€™ultimo piano, insieme al resto della collezione del Museo, รจ presentata la corposa armeria, anche questa di origine medicea.   

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Museo del Bargello

7. Il Museo di San Marco 

Situato allโ€™interno dellโ€™omonimo convento, il Museo di San Marco conserva la piรน grande collezione di opere di Beato Angelico (1395 circa – 1455), che proprio qui da frate trascorse gran parte della sua vita. 

Lโ€™Annunciazione, la Deposizione, il Trittico di San Pietro martire, la Pala di Annalena, il Giudizio Universale, la Pala di San Marco e il Tabernacolo dei Linaioli sono solo alcuni dei capolavori rinascimentali dellโ€™Angelico, ai quali si aggiungono anche gli affreschi delle celle dei monaci del piano superiore. 

Il museo comprende anche il Cenacolo affrescato dal Ghirlandaio e la Madonna col Bambino di Paolo Uccello, insieme alle terrecotte invetriate dei Della Robbia. Lo stesso edificio, realizzato da Michelozzo su commissione di Cosimo deโ€™ Medici, detto il Vecchio, colpisce per la bellezza e lโ€™armonia degli spazi e delle architetture, di cui fanno parte la Sala del Refettorio e quella del Capitolo, il chiostro e le celle affrescate dei monaci. Un gioiello straordinario e nascosto, tappa immancabile di ogni prima volta a Firenze.  

Prenota la tua visita al Museo di San Marco

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Annunciazione di Beato Angelico

Esaurire nello spazio di un articolo la ricchezza e la varietร  del patrimonio museale fiorentino รจ impresa ardua, per non dire impossibile. E sono almeno altrettanti i luoghi dedicati alla conservazione della memoria e della storia culturale e artistica della cittร . Interessi personali e tempo a disposizione sono ottimi criteri per completare ulteriormente la propria visita e scoprire quanto il capoluogo toscano abbia ancora da offrire.  

Pensato come spazio per i viaggiatori e appassionati di arte e cultura, BeCulture accompagna i visitatori prima, durante e dopo la visita.

Approfondimenti e percorsi tematici, biglietti e la nostra ampia selezione di libri, guide ufficiali e merchandise certificato e sostenibile.

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